-SIMANA SANTA-

Credo si davvero impossibile non rimanere affascinati dalle complesse drammaturgie che fanno dei giorni che precedono la Pasqua un appuntamento imperdibile.  Ed io potevo mancare? Potevo lasciarmi sfuggire questa occasione?
Volevo però vedere quei riti che non conoscevo e che per pigrizia negli anni passati non  ho mai ricercato. Il mio tour è  partito da Oppido per finire a Messignadi passando per Polistena Taurianova e sepour in riardo Cittanova(si ho trascurato la mia amata Cittanova recupererò l’anno prossimo, ma per ora vi consiglio di guardare le foto fatte da due amici Iride e Franco Politi).
Perché  la Chijana ha piccole ma significative variazioni fra paesi che rendono ogni rappresentazione unica: non è  quindi mai “a solita processionima ogni paese ha un’interessante unicità.

Prima ancora però  di andare avanti devo chiederti due cose: la prima, se ancora non l’hai fatto, è  di mettere un “Mi Piace” sulla mia pagina Facebook o diventare mio follower su Twitter (trovi i bottoni alla fine ell’articolo). Questo piccolo gesto mi incoraggerà a continuare nel mio lavoro di narratore ripagando in parte i miei sforzi.
La seconda che ti chiedo è di leggere questi interessantissimi artioli( uno sui “sepolcri” uno su l”affruntata”  e uno sui “Misteri“) che ti serviranno a comprendere le origini ed il significato dei riti che ti sto per raccontare.

Bene ci siamo.
Pronti? Via!

“I Simburchi”

Forse non sai che il Giovedì  Santo combacia con la luna piena  successiva  all’Equinoziondi Primavera. Fin da bambino quindi ho sempre visto le chiese illuminate dalla particolare luce lunare. Alcuni anni pioveva altri no, alcune voltesoffiava il vento, altre volte faceva solo un gran freddo, ma questa luce eterea restava sempre.
Per anni ho creduto che dappertutto fosse così come l’avevo sempre visto io: altari pieni di germogli di grano o orzo, abbelliti con tulle e stoffe variopinte e migliaia di persone che in silenzio vanno da una chiesa all’altra lasciando per una volta almeno l’automobile a casa.

Credevo appunto fosse dappertutto  così  e invece sbagliavo.

Da quando ho deciso di curare periodicamente un blog ho firmato un contratto con il mio bambino interiore: io avrei dato mezzi e costanza e lui, dal canto suo, avrebbe messo curiosità ed entusiasmo. Così  questo per me è  stato l’anno del blog e tutto mi sembra nuovo, mai visto. Mi sono appunto interrogato su ciò  che mi circonda.

È  stato difficile sai, proggettare tutta la mia “Simana Santa”. Per prima cosa ho dovuto fare in modo di non far sovrapporre gli  orari delle funzioni. Poi ho dovuto guardare e leggere tutto su internet per evitare di far vedere sempre le stesse cose. Poi come se non bastase ho dovuto calcolare i tempi di percorrenza e credimi, ho trovato strade pessime ( simili a quelle del Nepal) la viabilità  ordinaria é  una scommessa però  abbiamo la fibbra ottica (lavori che senz’altro hanno peggiorato la situazione creando ulteriori infiltrazioni sub stradali: insomma una volta solo buche e crateri oggi sabbie mobili e trappole degne di Indiana Jones) però  ci sono arrivato (comunque puntuale!)

Tour de force

Il mio itinerario come tantissime delle cose che hanno a che fare con il blog, ha subito molte variazioni. Poco male davvero: quello che non sono riuscito a fare quest’anno lo farò  il prossimo.
Quest’anno dunque sono stato a : Oppido Mamertina, Taurianova(Jatrinuli secondo alcuni), Polistena, Cittanova  infine l’arroccata Messignadi.
Ho fotografato molto, ho parlato con le persone di polpette al sugo e maccheroni caserecci, di funzioni antiche come le più  vecchie case, di ciò  che resta deli “inchini”(Milito se li vuoi fermare del tutto le statue ve le dovete portare voi!),Ho trovato gente cosi ospitale che  se avessi accettato tutti gli inviti al bar avrei avuto senz’altro bisogno di una trasfusione completa.

Insomma non so la tua “Simana Santa“come sia andata(se vuoi raccontamela lasciando un commento nello spazio che trovi in basso)ma la mia è  stata la più  bella di sempre. Cedo addirittura di aver creato un precedente e raccontandotelo anche tu potrai viaggiare l’anno prossimo nella Chijana e vedere le stesse meravigliose cose che ho visto io.

Perché  proprio Oppido?

Lasciami subito dire che se sei Chijanotu come me e non hai mai visto la Cattedale di Oppido devi farlo ASSOLUTAMENTE (se l’hai già  vista sai di cosa sto parlando).
Il mio giro “di simburchi“(Sepolcri) comincia da lì  perché non poteva esere altrimenti: Oppido rappresenta il centro della Cistianità locale,  sede della curia che ha giurisdizione su tutta la Chijana, mi sono detto ” se devo cominciare meglio farlo dall’inizio”.
Arrivo con l’auto guidato con precisione dalle insegne stradali l’ultima svolta a destra e mi si apre un mondo nuovo.

Trovo una vasta piazza con una grande scalinata e poi lei:  una costruzione imponente illuminata alla luce lunare che la fa apparire ancora più  bianca.
Entro dalla porta laterale sinistra e vengo accolto dall’odore dell’incenso. Mi dirigo verso la navata destra e trovo un coro al completo più una cinquantina di persone composte  in atteggiamento meditativo. Davanti a me in fondo, una luce fortissima illumina una cappella dai paramenti candidi sui quali risalta ancora di più  il rigoglioso verde dei germogli. Al centro della cappella nonostante le spalle verso la mia direzione sprofondato nella grande poltrona riconosco il Vescovo Milito ( persona piacevole e  dall’accento caratteristico che lo rende davvero un uomo simpatico NB un bravo Vescovo) intento nelle preghiere. In un certo qual modo credo che sia giusto che la Pasqua incominci da quì,  come il “la”per un musicista.

Nel silenzio più  solene sento un suono elettronico polungato e della stessa intensità.  Poi un uomo intona la stessa nota e nel respiro successivo parte l’intero coro(il “la”appunto).
Quale inatteso piacere per le orecchie, quale grande e suggestiva risonanza di voci.
Scatto alcune foto ed esco.

In fondo alla strada alla sinistra di un grande pino una seconda chiesa all’interno della quale si cantava però  accompagnati da una chitarra. Vi erano una trentina (quaranta al massimo)di persone. Parlare di fede è  come attraverare   un campo minato quindi non mi avventuro nella discussione ma permettetemi una riflessione: perché  in meno di 1 km tenere due funzioni separate? Perché  doppiare i costi e soprattutto  perché  se c’è  il “capo” della mia diocesi io devo andare da un’altra parte? Interrogativi vari, speriamo innoqui. Resta il fatto che uscendo dalla cattedrale mi sono detto:

” Bravo Domenico, si incomincia bene”.

Cittanova fiumara umana

Arrivo a Citttanova purtroppo più  tardi del previsto ( non per essere petulante  ma ahimè  le macchine non viaggiano sulla fibbra ottica).
Trovo una quantità  di persone ben oltre quanto immaginavo, e la cosa mi riempe di sincero orgoglio. Chiedo a mia zia che incontro fuori la chiesa di San Rocco come mai tutte queste persone. Lei mi dice che in effetti siamo tutti stanchi e logorati dal piovoso inverno e la gente sente il isogno di uscire. Saluto la zia e continuo il mio giro. Arrivo fino al Calvario che come noi ormai mal sopporta i lunghi inverni (chiesa che purtroppo cade a pezzi, ma si sa la Madonna ne ha chieste di  nuove: in paradiso non amano le ristrutturazioni).
Purtroppo mi inrattengo troppo nella villa comunale “incappotato” dalla bellezza dei fiori visti di notte e le successive Chiese sono chiuse. Poco male, l’anno prommiso ricomincio da quì!

C’erano una volta gli incappucciati

Venerdì Santo arrivo a Polistena con mezz’ora d’anticipo. Le strade sono piene di persone ed intasate di macchine ma con una discreta  botta di culo parcheggio a 100meri dalla chiesa del Rosario .
Seguo le persone ed arrivo ad una porta laterale dove stanno tutti scalcitanti i porantini intenti a cambiarsi d’abito e a rifinire gli ultimi dettagli.
Mi sono sempre chiesto il criterio con ilquale vengano divse le statue rispetto alle persone e Polistena sembra adottare un modo molto democratico: entro il mercoledì  bisogna recarsi in chiesa e lasciare all’addetto nominativo  ed altezza. L’elenco viene affisso poi venerdì  fuori la piccola entrata destra così  che il portantino sa la statua alla quale è  stato assegnato solo il giorno della processione.
Mi faccio largo tra una massa di uomini rumorosi  vestiti in bianco. Credo di sentire una bestemmia alla Madonna, mi giro credendo di aver udito male e la cosa infatti non si ripete.

Entro nella chiesa e mi sembra di fare un salto nel tempo. Mi trovo nella stesa condizione di quegli uomini che vedono cose bellissme e non riesconoa descriverle.
Noto le donne vestite a lutto, molti bambini con i simboli del giorno, portantini ovunque e statue(mi sembra di scorgere un frate Domenicano una presenza imprevista ma se faccio il bravo non mi manda al rogo).
Mancano però  gli “incappucciati”. Torno nella sala dalla quale sono venuto (e nella qale vengo accolto molto bene) a chiedere. Chiedo a Giuseppe, giovanissimo pochi peli sulla lingua e barba tenera. Mi dice che sono stati tolti ormai tre anni fa a causa del comportamento poco decoroso tenuto  nel corso della procesione, come ad esempio fischiettii e bestemmie. Onnstamente non credo sia vero, credo riguardi piuttosto il rischio di infiltrazione mafiosa ma il dubbio mi è  venuto perché  i portantini bestemmiare li ho sentiti anch’io. Mi sento di spezzare una lancia a loro favore dopotutto sono uomini e se non avessero nulla da espiare non starebbero lì  a sorreggere il peso delle effigi le quali , è  risaputo, non camminano da sole.
La processione è  davvero solenne e partecipata, una cosa che vale la pena di vedere almeno una volta nella vita. Saranno state le fiaccole rette dalle donne con il velo in pizzo nero  (che avrebbero fatto invidia alle mogli del  sultano del Bahrain), saranno stati i bambini con le aste alzate al cielo (che si facevano acora più  alte nei punti di maggiore presenza popolare), sarà  stao il silenzio innaturale o forse tutte queste cose assieme non sò, ma ne sono rimasto molto contento.

La chiamata di Maria

Salgo in macchina nonostante  la processione non fosse  ancora finita, per dirigermi a Taurianova.
Nei miei piani, a dire il vero, vi era una tappa intermedia ma per quest’anno l’ho dovuta accantonare😠 .
Arrivo in piazza Italia e anche quì  gran botta di culo nel trovare parcheggio. Fermo l’auto metto lo zaino in spalla  e vado.

Per strada incontro una piccola folla che segue mestamente una via crucis spartana e con incertezze nella diffusione audio.
Scendo di corsa fino alla chiesa. Domando agli astanti che mi spiegano per sommi capi (e con una timbrica vocale da tenore😰) cosa avverrà  da lì  a poco. Mi indirizzano verso una chiesa nascosta in un quartiere a brandelli…
Un gruppo minuto di soli 5 componenti viene a prendere la statua della Madonna Addolorata. Entrando nella piccola chiesa vengo quasi sopraffatto dalla puzza sepolcrale di  umidità  e chiuso. Non dire che insisto sempre con la stessa cosa ma mi spieghi perché  a Quarantano serve una chiesa nuova e quì  la tengono chiusa?
La Madonna molto velocemente viene portata davanti alla chiesa e poggiata in piazza in attesa, appunto, della chiamata.
Il prete al suo interno deve essere davvero arrabbiato. Perché  se non è  così  è  preda di una specie di euforia mistica. Mi giro alla mia sinistra e vedo un uomo di mezza età. Gli sussurro in Chijanotu cosa abbiano fatto di così  grave i suoi concittadini per farlo gridare tanto. Mi strizza l’occhio e conuna voce  ancor più  bassa  mi sussurra “Troppe corna“. Sarà  il contesto o sarà  il modo in cui l’ha detto ma ho avuto molta difficoltà  a non stramazzarmi a terra dalle risate: io amo i Chijanoti!
L’arrabbiato parroco termina la sua omelia  le porte massicce si aprono e i portantini corrono. Si hai capito bene corrono come cavalli impazziti tanto che fatico a stargli dietro. E con noi un gruppo di persone si riversa all’interno della chiesa occupando la navata centrale.
Il parroco pone quindi fra le braccia di Maria un crocefisso accompagnato dagli applausi della gente che intona a cappella un canto funebre.

Resurrectio

Domenica mattina dopo una colazione sobria mi dirigo a Messignadi (ho già  detto delle pessime strade e non mi ripeterò). Solo dopo apprendo d’aver fatto il giro più  tortuoso (google maps è  un’altra di quelle cose alle quali nella Chijana non bisogna prestare troppa fede).
Messignadi rappresenta davvero il coronamento intero della mia “Simana Santa”. Trovo una comunità  che è  un catenaccio, una semplicità unica e una ostinata (ma sana) voglia di avere anche  lì  la propria Affruntata.
Se ora dovessi scrivere di ciò  che ho vissuto dovrei farlo tanto da pubblicare un libro a parte e non posso chiederti tanta pazienza. Quindi semplificando:

  • Le strade profumano si ragù  preparato alla Master Chef;
  • Se entri nelle loro grazie ti offrono vitto e alloggio a vita,
  • Se ti poni male inizia a correre,
  • Chiedere informazioni è  una cosa ben vista e si ricevono risposte cortesi,
  • In chieaa non si fanno  fotografie,
  • Evitare movimenti inconsulti,
  • Vietato parlare di inter e di mafia,
  • Se sono rimaste ragazze “serie” sono tutte raccolte lì  ma sono tutte impegnate quindi non ci andate per questo motivo,
  • Esiste una sola bottega, una sola farmacia, una macelleria e due bar se ci andate avete tutto ciò  che vi serve a portata di mano.

Per quanto riguarda l’Affruntata invece, il rito di per se é  molto semplice. Paragonarlo a quello Cittanovese o quello di Rizziconi è  una cosa da non fare. Permettimi di spiegarti.
Il loro Gesù  è  alto non più  di un metro e trenta, manca san Giovanni e hanno una sola chiesa, non hanno banda(e neppure lo spazio per farla suonare)ma nonostante questi pochi (ma dignitosi mezzi) non rinunciano alla sacra rappresentazione. Per fare un paragone prendiamo Cittanova con i suoi quasi 10mila abitanti e rapportiamola ai nemmeno 500 di Messignadi. Vince Davide premiato dall’impegno e dalla sostanza.
Quindi se vuoi vedere un pezzo di vera devozione popolare puoi incominciare dal vedere la piccola orgogliosa Affruntata di  Messignadi, che affascina se non altro per la solida fede della sua gente.

E per finire

Mi sono molto divertito e ho visto cose che credo valga davvero la pena vedere almeno una o due volte nella vita. Cose misteriose e arcane, cose così  uniche che non stancano mai l’osservatore, cose che un Chijanotu  non può  non vdere.
Ogni volta che mi metto a scrivere mi ripromoetto di essere più  breve e conciso possibile. Le leggo anch’io le statistiche sul marketing e sul blogging, ma puntualmente finisco per riempie pagine e pagine. Non è  colpa mia se la Chijana é  piena, dovunque mi giri, di storie e persone incredibili  che  offenderei senz’altro tacendo.
Dove non sono riuscito a raccontare con le parole spero si possa compensare con le immagini, e se neanche quelle bastassero…nel 2016 non ti resta che venirci di persona!

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