Focuni Meu

Sulla sponda del fiume serra mi sono seduto e ho pianto. Si, ho pianto molto senza disperazione e senza rancore o odio. Così, una lacrima dopo l’altra, copiose e costanti.


Mi rendo conto che sia un incipit coheliano per una storia che di spirituale ha poco, però mi è servito: era un atto dovuto, non come quella pioggia a lungo invocata e mai arrivata. Dio sembra essersi voltato dall’altra parte allora qualcuno doveva pur dirlo al “puntini maina” un “ti voglio bene, scusaci se puoi” sincero.

Una cortina di fumo densa come bitume si è abbattuta su Cittanova la sera del 10 agosto ed è andata avanti per 2 giorni. Un manto denso e costante che ci ha avvolti giorno e notte come sotto un flagello divino ma, ancora una volta, Dio in questa storia latita.

Incendio Aspromonte cittanova fiume serra estate 2021

220 ettari bruciati per sempre


Sono stati giorni davvero cupi e nottate asfissianti mentre eravamo avvolti dal fitto fumo che ha finito per impregnare ogni cosa.
La nostra, qui a Cittanova, è una posizione alquanto privilegiata: al mattino l’aria carica di ioni marini parte dalle Eolie, la casa di Eolo, attraversando il mare fino a Gioia Tauro e poi facendosi strada fra oliveti secolari e nuove preoccupanti piantumazioni di kiwi, arriva a Cittanova per poi salire la parete verticale della nostra dorsale scontrandosi ormai stremato con l’aria che viene dall’altro mare e dalla casa di chi il nome Eolo lo ha inventato.
La sera, dopo che le due correnti si sono scambiate le loro storie e hanno giocato sui piani di Zomaro rincorrendosi rumorose fra i faggi e i pini, si salutano e ritornando alle loro case portano nuove storie da raccontare: le storie del vecchio Aspromonte.
In pratica la mattina le correnti di aria salgono  e la sera scendono, ma se ci caccio tutta la poesia finisce per sembrare una cosa normale ma francamente normale, anzi ordinario, non lo è per nulla.


La storia che il 10 Agosto Eolo ha riportato a casa è stata una fra le più tristi:

Incendio parco nazionale Aspromonte cittanova fiume serra estate 2021

Fuoco


Questa mattina ho fatto colazione con il mio amico Mauro (da ora in poi cambierò tutti i nomi per mantenere tutte le conversazioni ancora più confidenziali) master in intelligence. Persona dall’altissimo profilo morale e professionale. L’argomento è stato il disastro ambientale che stiamo vivendo.
La domanda di rito è obbligatoria: secondo te chi è stato??
La criminalità organizzata, la sua risposta sicura. Con un’abile regia dall’alto. Azioni sincronizzate e pianificate ai fini estorsivi. Una minaccia alle multinazionali dell’energia o agli stessi comuni o addirittura allo stesso Ente Parco che devono in qualche modo pagare il pizzo.


Interpretazione interessante.


Il giorno prima Girolamo, con il quale condividiamo il profondo amore per la natura, alla stessa domanda non ha avuto dubbi: è stata la Protezione Civile Nazionale per garantirsi i guadagni derivanti dagli interventi emergenziali.
Poco probabile ritengo, ma loro due e molti altri (moltissimi) che ho sentito in seguito sono concordi su una cosa: dietro ci sono i soldi!


Mario, piccolo imprenditore, persona che è abituata a ragionare sui numeri non ha dubbi: sono state le ditte che hanno in gestione i canadair. Il perché è per lui scontato: seimila (6,000!!!!) euro l’ora per il loro intervento. E la colpa di questo dispendio è dell’incapacità politica e della lungimiranza mafiosa.

I primi non essendo capaci di “gestire” hanno dovuto delegare, i secondi che hanno comunque trovato il modo di chiedere il pizzo alle ditte appaltatrici. “Ahh dimenticavo” dice “le ditte appaltatrici, tramite gli stessi mafiosi che li estorcono, trovano agenti sul territorio che vanno ad appiccare gli incendi”.


Nel pomeriggio di Domenica incontro Elena, convinta animalista e media frequentatrice dei boschi delle nostre latitudini. Elena parte con una serie accorata di maledizioni e insulti e ritiene che la razza umana meriti l’estinzione.

Alla fatidica domanda dà una risposta perentoria: sono stati i cacciatori della squadra avversaria a quella che ha lì (nelle zone interessate dagli incendi n.d.a.) i propri territori di caccia. Territori che dice essere arbitrari e fittizi. Continue, secondo lei, le uccisioni di animali innocenti anche all’interno del parco. 

Questa sua risolutezza mi ha dato da pensare.

Dentro c’è un pizzico di innegabile verità (ma poi ci arriviamo), mi ha subito colpito quello che secondo lei è il motivo: un dispetto.


Lettore mio, come esseri umani evitiamo quello che non possiamo comprendere e certamente non comprendiamo l’irrazionalità.

Io ad esempio ho simpatia per i pitagorici . L’arrivo dei numeri irrazionali ha minato dalle fondamenta le loro teorie. L’irrazionale è qualcosa lontano dalla natura che, invece, presenta un ordine preciso in ogni sua parte. Così, davanti all’incendio  di centinaia di preziosissimi di ettari, siamo portati a pensare anzi ci rincuora in qualche modo farlo, che ci sia un motivo preciso e che sia economico perché in fondo è il soldo che fa girare le nostre vite.

Elena invece come fecero gli arabi ai greci, introduce un motivo talmente futile da essere del tutto irrazionale. Una semplice, banale, comune e insignificante motivazione che manda a gamballaria il nostro patto sociale. Una cellula impazzita che con un piccolo accendino cinese da quattro soldi innesca un tumore che uccide un organismo secolare.

Incendio parco nazionale Aspromonte cittanova fiume serra estate 2021

Sono al bar e l’argomento non può che cadere sugli incendi…

Katia madre, casalinga e barista, ammette timidamente che si è trattato semplicemente del caldo e di quello che lei definisce “autocombustione“. Le faccio notare che le piante sul suo terrazzo anche se ormai secche da decenni non prendono fuoco. Sembra convinta ma dice che in montagna le condizioni sono diverse rispetto al suo terrazzo e che forse può essere stato un mozzicone di sigaretta o un fondo di bottiglia, che attraversato dal sole, ha innescato il cataclisma.
Buona l’idea della sigaretta, pessima quella della bottiglia, improbabile quella dell’autocombustione.

Grafico satellitare elaborato dall’Ing Politi

E mentre tutti blaterano…


L’ingegnere Politi, questo nome autentico, nelle ore successive all’incendio ha dato una serie di contributi davvero  straordinari. Mentre gli altri erano impegnati a maledire ed imprecare, lui pazientemente ha messo insieme i dati (i dati!!!) dei satelliti dandoci una serie di grafici e rilevazioni molto importanti sull’entità e le superfici interessate dagli incendi.

Parco Aspromonte incendio di Cittanova
Elaborazione dell’ing. Francesco Politi


Il primo dato sconvolgente, e parliamo di dati e non di opinioni, è che le arie andate in fumo quest’anno sono le stesse bruciate nel 2007, quattordici anni fa.


Identiche.

Perfettamente sovrapponibili.

Cosa ci dice questo?


Intanto che si tratta in maniera incontestabile della stessa mano o della stessa mente e, cosa più importante, che le stesse cause si sono già verificate.

Significa inoltre che i risultati di questa azione passata sono già stati raccolti: le azioni criminose hanno portato a dei frutti che adesso si sta tentando di riprodurre come successo già quattordici anni fa.
Interpretando i rilevamenti dei satelliti elaborati dall’Ing. Politi, la linea delle altitudini e la morfologia di un territorio che conosco come le mie tasche, posso con una buona approssimazione stabilire il luogo, anzi i luoghi, dal quale si è originato l’incendio.


Profilazione di un criminale

Facendo tesoro di quanto sentito dalle persone con le quali ho parlato, mi sento di azzardare un profiling (che in italiano profilazione suona davvero  male) spingendomi ben oltre quanto fatto da tutti fin’ora.

È la sera del 9 Agosto tra le 18 e le 20,30. Un fuoristrada o un’auto 4×4 percorre un tratto della SP1.

L’orario è interessante: abbastanza  presto per poter vedere la strada e non destare sospetti, abbastanza tardi affinché il fuoco bruci indisturbato durante la notte.

Alla guida il nostro piromane : Cittanovese maschio tra i 26 e i 60 anni, solo.

Non può essere una donna perché avrebbe destato sospetti data l’ora, il fuoristrada ed il luogo. Potrebbe essere stata una persona dei paesi limitrofi, ma hanno tutti i loro monti da incendiare, perché venire quí? I ragazzi al di sotto dei 26 potrebbero parlare troppo,  al di sopra dei 60 poco agili e reattivi.

Per raggiungere il “puntuni maina”sede di uno dei due roghi che ho individuato, esiste una sola strada che serpeggia il letto secco della fiumara Serra. Questo è un dato trascurabile ma esistono solo due modi per raggiungere la pista: la prima è scendendo dal Calvario per via Martiri di Melissa, la seconda è salendo la Nazionale SP1, svoltando a destra per via Florimo e da lì scendere alla fiumara.

Esistono due strade laterali che intercettano la nazionale, quindi non sappiamo se il nostro criminale è passato per la Villa ,ma sappiamo che se ha fatto la nazionale ne ha percorso circa 200mt.

Trascurabile è , credo, il fatto che possa essere sceso dalla Meda (strada sterrata per soli fuoristrada e abili guidatori), salito dal  Corvicedu seguendo la fiumara o sceso a piedi dal sentiero che parte dal quadrivio di Zomaro.

Telecamere? Si, qualcuna

Ha con se una bottiglia con miscela o un piccolo bidone.Non benzina, ma quella particolare mistura che si usa per le motoseghe e il decespugliatore.

In caso di fermo la sua obiezione sarebbe stata accolta come plausibile.

Conosce bene la strada e questo riduce di molto il campo perché è un sicuro frequentatore dei posti.

Quindi un’escursionista, un cacciatore, un raccoglitore di funghi o in generale qualcuno la cui presenza sia in qualche modo giustificabile.

Arriva con la macchina fin dopo la briglia spezzata dove c’era il vecchio mulino ad acqua, svolta leggermente a destra, fà pochi metri ancora e scende. Sparge il liquido incendiario  in più punti per essere sicuro. Giusto un’occhiata per vedere se il fuoco si propaga e poi ritorna.

Se è sicuro di se, ripercorre la stessa strada; se ha paura invece che qualcuno abbia visto il fumo, a quell’ora la strada è percorsa dai proprietari dei terreni adiacenti la fiumara, e potrebbe ricondurlo a lui cambia strada.

Ritorna a Cittanova, saluta le persone che incontra e torna a casa. Una doccia veloce e si cambia.

Sprofonda sul divano, mangia e  vive in attesa che tutte le energie negative e mortifere a lui indirizzate lo colgano in maniera silenziosa ed irreversibile. Allora il suo guadagno, quella prospettiva rappresentata dall’incendio, gli parrà un pessimo affare.


Bella storia ma…

Ho giocato un po’ di deduzione e molto di più con la fantasia per creare una storia accattivante e credibile, ma la verità è finita ormai sepolta per sempre sotto la cenere. Non abbiamo saputo nulla per sette anni e niente affatto degli incendi ancora precedenti: stavolta purtroppo non credo sarà diverso.

Ho trascurato del tutto l’altro punto deducibile dalla mappa che si trova proprio sulla SP1, quasi sulla stessa linea del rogo che ho descritto. Lì c’è una piccola dolcissima cappella molto umile dedicata alla Madonna del Cammino che, anche Lei come Dio, è rimasta a guardare indifferente.

Il mondo


Questa, più o meno, la storia dell’incendio Cittanovese che  non è  stato purtroppo l’unico ad interessare la Calabria ed in particolar modo e con ferocia il Parco Nazionale D’Aspromonte.
Questa considerazione da sola potrebbe mandare a monte tutto quanto detto fin’ora o, paradossalmente, confermare la meno probabile delle teorie: quella di una programmata e sistematica opera criminale sincronizzata.


Eppure di piccole storie egoistiche ne potremmo trovare molte: pastori che necessitano di pascoli, contadini distratti, concessioni edili da bloccare, liti tra vicini…. Probabili certo, veritieri in qualche caso dato l’enorme numero di focolai, almeno statisticamente parlando, ma sconcertante nelle sue nascoste cause.

Incendio Aspromonte cittanova fiume serra estate 2021

Alex bellini, esploratore e divulgatore, negli stessi giorni pubblicava sul suo profilo un grafico allarmante dal quale, come uno schiaffo in pieno viso, si capisce che è il Sud del mondo a bruciare. Non Cittanova, non il Parco Nazionale d’Aspromonte, ma l’intero sud Europa: Grecia, Spagna, Romania, Ucraina ecc…

Mappa Incendi europa 2021
Incendi nell’Estate 2021

E allora, mi domando, esiste un indotto economico globale di aziende che lucrano intorno alle catastrofi ambientali? Esiste qualcuno di tanto potente da poter trarre vantaggio da eventi che pur accadendo contemporaneamente distano tra di loro migliaia di kilometri??? Un’azienda, un amministratore delegato, un consiglio di amministrazione e giù di mansione in mansione fino ad arrivare a chi materialmente appicca il fuoco?


Oppure…


Oppure non possiamo più girarci dall’altra parte e il grande colpevole non è un’azienda ma una razza e dietro non “il” guadagno ma “i” guadagni di tutti.

Stravolgendo gli equilibri della terra abbiamo  innescato una serie di eventi sparsi troppo grandi e drammatici per rendercene conto, come i numeri irrazionali per i Pitagorici.

Cambiamenti enormi che ci rifiutiamo di accettare, troppo grandi per vederli da una prospettiva concreta, ma dei quali tutti com’è giusto  pagheremo il fio.

C’è una bella storia con la quale mi vorrei accomiatare, quella del rospo e della pentola (che è in realtà un’esperimento): se getti un rospo in una pentola di acqua bollente, lui salterà fuori cercando di salvare la sua vita. Se invece metti lo stesso rospo in una pentola con acqua fredda e a la fai riscaldare lentamente, non cercherà di scappare perchè si abituerà al cambiamento graduale della temperatura e alla fine morirà bollito.

Noi siamo i rospi, la terra è la pentola ed il fuoco…beh, quello nell’estate del 2021 non è mancato.

Incendio Aspromonte cittanova fiume serra estate 2021

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