Basale
Che la nostra terra viva immersa nel folklore è una cosa ampiamente saputa, che questo folklore però sia “appaltabile ” desta in me parecchie perplessità.
Quello Calabrese è uno spacato sociale davvero variegato(a tratti drammatico 😓). Siamo ormai eredi di qualcosa che si è originato in un tempo così lontano da essere nebuloso, qualcosa che possiamo solo vagamete intuire dal suo riflesso moderno.
Vengo a conoscenza della “veggente di Quarantano” per puro caso, informato da Facebook mentre il gorgogliare invitante della moka mi riporta indietro dal mondo dei sogni.
La cosa ovviamente desta la mia curiosità e inizio a fare delle ricerche.
Dopo non molto vagare approdo alla pagina “ufficiale“e fra i molti post link uno maggiormente cattura la mia attenzione ho un’intuizione: preparo la reflex e vado a vedere di persona.
Colpevole di rispetto forzato
Questa è la terza versione che scrivo per raccontare cosa ho visto.
Cosa per me molto strana visto che solitamente le parole non mi mancano e metterle insieme è un processo molto fluido ma, caro lettore, quello che mi ha tolto l’ispirazione è l’aver riconosciuto il grido di una società in preda al pessimismo. Persone che non fanno che parlare di come si stava meglio una volta: prima della crisi, e prima dei tumori.
Più di tutto mi ha colpito il caparbio desiderio di cedere ad un idea romantica e assurda, idea che dovrebbe aiutarli a sopportare la miseria dilagante del mondo che vedono, ma che rimane nel’essenza una vacua speranza.
Come la storia di Nino e Pasquale due anziani desierosi di finire su “Internèt”.Entrambi di Rizziconi, settantenni le mani nere di nicotina e terra. Per loro è la quarta volta. Cerco di fare il veggente ancch’io chiedendo se siano venuti ad accompagnare le mogli ma non mi riesce bene: sono venuti soli.
Mentre tutti sono concentarati sulla veggente e le sue ancelle (nel senso letterale), noi sembriamo al bar. Argomento? La fiorentissima lontana economia post bellica. Devo faticare a tenerli sull’argomento ” apparizione”, ma sono a riguardo stranamente tiepidi.
Domando del crocefisso appena arrivato e che Teresa (il nome della promettente mistica) al mio arrivo stava presentando quale “richiesta che la Madonna ha fatto, e che grazie ad alcune donazioni è stata esaudita”.
Quel “donazioni” mi ha fatto aggrottare un sopracciglio.
Chiedo a Pasquale circa il lato economico del fenomeno e lui con ampi gesti del braccio(e lo stesso mio sopracciglio azato) mi dice” Dobbiamo fare come a Natuzza. Dobbiamo fare che gli alberghi arrivano fino a Castellace“(per intenderci 2 kilometri)”.
Poco dopo ne ho ulteriore conferma da parte di un vigile che sussurra a denti stretti ” Si riempe di macchine di volta in volta e fra un pò arriveranno anche le bancarelle”.
Quindi è di questo che si tratta e non si sforzano neppure di nasconderlo…
Già perché questa che Maria ( una dei bracci destro di Teresa) ha battezzato “la Madonna di Quarantano” sembra amare oltremisura le icone religiose e le strutture in cemento armato, avendo in 5 mesi chiesto più volte una chiesa e una statua. Preghiere a profusione, ma di atti caritatevoli, o sostegno economico ad esempio alle strutture per malati terminali tace, come tace anche su ‘ndrangeta, corruzione, trattative di pace in Marocco e profughi Syriani.
Contro ogni buonsenso
Fin da bambini i nostri educatori ci hanno sempre ammonito a non guardare direttamente il sole, per non incorrre in danni all’organo visivo. Non solo, ma nel corso dei secoli si è ampiamente dimostrato il funzionamento fisico del fenomeno per cui i colori paiono lampeggiare. Mia nipote 5 anni (grande curiosa) ve lo potrà confermare.
Vedo persone intorno me guardare fisso il sole, con l’unica barriera di ogni sorta di dispositivo digitale nella vana insensata sperza di poter cogliere con il cellulare un avvenimento miracoloso così da poterlo condividere sui social con amici e parenti. Ah, dimenticavo di dire, che la Madonna di Quarantano coadiuuvata dalla Signora Teresa, risponde anche su facebook a questo link (io ho scritto ma non ha risposto magari avranno avuto molte richieste la posta angelica è sotto pressione)
In realtà non stà bene scherzare e non vorrei offendere nessuno comprendo che la la situazione è drammatica.Come la storia di Nunzia: marito disoccupato e due figli, venuta a vedere per la prima volta quello che viene chiamato ormai “il miracolo del sole“. Nella speranza che la “Madonnina dia lavoro a mio marito”.
Quando Teresa lo suggerisc arriva il momento del sole ballerino e lampeggiante. Diventa un susseguirsi continuo di esclamazioni di stupor, di pianti e di invocazioni intervallate dal sincero rammarico di chi invece non vede nulla.
Molti si strofinano gli occhi e vi si portano le mani non per la commozione quanto per la naturale reazione della retina alla forzata esposizione ai raggi solari. Qualcuno lamenta il bruciore altri invece si proteggono con degli occhiali (peraltro inutili a tale scopo come potrebbe confermare qualsiasi oculista.)
Alla fine del rosario vi è la dettatura del messaggio, tutto secondo il programma, almeno in cielo si rispetta un ordine preciso.
“Esuli figli di eva”
Ritengo di avere sufficienti elementi e faccio per uscire… ma noto solo ora le persone ammalate chi nella sedia a rotelle, chi tiene in mano o nella borsa carpette con il logo di questo o quel istituto clinico, bambini affetti da disabilità anche gravi. E anche chi come Giuseppe è lì sperando che la Madonna guarisca la madre (ottantenne 😫).
È da questo punto in poi che le mie conclusioni cambiano : nel momento esatto in cui ho visto la mia gente aver paura della vita edelle sue sfide. Infondo, mi sono detto, è più facile credere che il sole cambi colore e giri in tondo nei cieli di Quarantano, piuttosto che lasciarsi avvincere dalle amarezze terrene, piuttosto che accettare che non tutti siamo destinati a raggiungere età notevoli è più facile sostenere il peso della malattia se ci si affida anima e corpo ad una forte speranza.
Passa così davvero in secondo piano ogni altra cosa . Poco importa se già si iniziano a raccogliere offerte, se a breve un’ economia parassita sfrutterà il fenomeno, se la chiesa che verrà costruita sorgera sul terreno di “x” costruita dalla ditta “N“. Poco importa che Teresa dica cose teologicamente raccapriccianti(anche lei deve crescere in esperienza, veggenti non si nasce!!). Quello che è importante é che la Chijana ha bisogno di un nuovo punto spirituale entro il quale raccogliersi colmando il vuoto lasciato da Natuzza. Abbiamo la necessità di costruire un miracolo anche dove non c’è : la soluzione “pret a porter” al mal di vivrere.
Prima di salutarci non dimenticare di condividere l’articolo:ripagherai così i miei sforzi e mi incoraggerai a continuare.
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Commenti
Io mi concentrerei anche sull’evoluzione del look…