-TUTTA COLPA DI DANTE –

Tutta colpa di Dante!

Si hai capito bene. E ti starai chiedendo perché dovrebbe essere colpa di un uomo morto ormai lo scorso millennio.
È  sempre colpa sua, perché  in realtà non è morto avendo creato da sé una cosa immortale. In questo caso specifico è  colpa sua perché l’inferno è  pieno di politici, e Dante si sa, non ha sbagliato un sol colpo in vita sua, ma procedo con ordine.

Vicino casa mia, la mia nuova casa immersa ne sole di cui spesso vi ho parlato, vi è  una stradina  che dice chiamarsi via del Gioco, ma nella quale purtroppo non ci gioca mai nessuno.
Passeggiavo in questa stradina insomma portando i miei cani, anch’essi come la casa assolata essendo motivo di vanto sono finiti in qualche parte che ora non ricordo del blog, a fare i loro naturali bisogni. Nel corso dell’anno periodicamente  in questa stradina vengono abbandonati puzzolenti sacchetti di rifiuti, che periodicamente vengono raccolti. Sembra in effetti una cosa logica raccogliere l’ immondizia, o no?
Certo se “qualcuno” la butta  è  giusto che un altro “qualcuno” le raccolga.
In un paese che ha inventato la differenziata nella provincia questo è  un paradosso bello e buono.
Allora ecco che in un momento di accorata consapevolezza l’assessorato pone l’efficacissimo e pluripremiato dai risultati cartello “Divieto di discarica”.
Certo è  che l’unico modo di rendere davvero operativo un tale monito è  quello di darlo (il cartello) in testa al malfattore, che a sentire i miei vicini deve essere il solito immigrato ladro e ubriacone insomma.
Se non fosse che nel giorno di cui finalmente vi racconto, vedo fermarsi una simpatica seicento. Si sa i cani hanno i loro tempi e odorano e pisciano, e poi di nuovo odorano e ripisciano. Vedo così  la signora della ‘600  trafficare con qualcosa di plasticoso proveniente dal sedile posteriore. Mi rammarico sempre di non essere riuscito a prendere una laurea, ma per fortuna in questo caso non mi avrebbe certo aiutato a capire quello che stava per succedere. Ed ecco che la signora, ben curata o come diciamo noi ” Allicchettata“, con nonchalances invidiabile, scende dall’autovettura, aziona la leva che alza il sedile del guidatore per accedere ai sedili posteriori da dove prende il sacchetto del misfatto che con gesto olimpico ( ma pur sempre aggraziato)  lancia fra i cespugli a bordo strada.
“Signora” chiamo educatamente( disgraziata finge di non sentirmi).
SIGNORAAAA” grido a pieni polmoni.
Non mi degna nemmeno della dovuta attenzione ma mi guarda sporgendo la testa dalla spalla sinistra ” Ma voi la differenziata non la fate?
” Devo lasciare una cosa qua, tu non ti preoccupare” e accompagna la frase con un gesto alla Alba Parietti, risale in macchina dal suo passeggero e se ne va.
Mio caro amico, questo “non ti preoccupare” mi sta ossessionando. Perché  vorrei dare ascolto alla Signora Allicchettata, ma proprio non ci riesco.
E il mio dilemma e il mio tormento sono  tanto maggiori quanto più assillante e la pressione della coscienza civica.  Che avresti fatto tu? Carabinieri?Vigili urbani? Battaglione San Marco?
Io non ho fatto nulla di nulla.
Come dicevo è  colpa di Dante:  nonostante avrei voluto essere ospitato nel limbo a ” Seder tra filosofica famiglia” (Inf. IV,132) finirò tra gli ignavi “Che visser sanza infamia e sanza lodo” (Inf. III,36).
Però  mi consolo.
Mi consolo perché  non percepisco indebitamente alcuno stipendio e perché  sono quì  comunque a raccontarti questa storia. E poi, se proprio, non sono un giustiziere, né  ahimè un eroe. Avessi ricevuto un tale mandato, forse avrei passato volontariamente un pomeriggio nascosto o avrei comprato una telecamerina da 60 euro da nascondere, guarda un po , vicino all’inutile cartello , che in questo caso e solo in questo, sarebbe stato meno inutile.
Perché se dopo aver letto deciderai di non fare la differenziata sappi che nessuno ti punirà, e se qualcuno mi querela per questo, cambio paese.
Magari stai ridendo o sghignazzando al mio tormento, perché  sei uno di quelli della “zona grigia” che piuttosto che fare la differenziata getta tutto nel secco non riciclabile. E facciamo tutti finta di non sapere che esiste questa grossa zona ombrosa nel meccanismo, che ti consente di non farla affatto la differenziata e farla comunque franca. E certo rispetto alla nostra compaesana in seicento sei da preferire, ma agli occhi di Dante, sei colpevole quanto me e quanto lei.
Questa compagine governante è  la meno incisiva di cui ho memoria: ignavi si, come me forse e mi consolo quindi di essere in buona compagnia.
E ancora non è  arrivata l’estate che si preannuncia già  da ora come annata record. E che c’entra? Te lo spiego quando il tuo vicino di casa si lava l’auto davanti al cancello alle 15,00 del 23 agosto con la mia parte di acqua potabile.
E che c’entra ti starai chiedendo.
Accettando di vivere in comunità abbiamo firmato un accordo tacito di convivenza che spazia dai principi etici a quelli civici insomma. È  tuttavia un accordo che ha una base che dovrebbe essere chiara: infrangere una regola comporta una punizione. L’atto di punire presuppone naturalmente una pena. La pena viene commutata in denaro, che si reinveste in servizi per la comunità: perché  se rubi acqua o sporchi la strada stai danneggiando tutti.
Quanti mila litri di acqua scompaiono ogni anno? E a quanto ammonterebbe il danno economico? Se ci aggiungiamo le mancate multe per eccesso di velocità nel circuito racing “statale-via Dante (lo dicevo c’è  sempre Dante in mezzo) campanella- corso italia”, la mancata vigilanza sulla differenziata e qualche compiacenza di troppo ecco che scopriamo dove è  andato a finire il nostro carnevale!
Insomma, io sarò  un ignavo sospeso tra il mondo dei vivi e l’Acheronte, ma qualcuno finirà nella V bolgia del VIII cerchio: quello insomma dei barattieri. Tutta colpa di Dante.

Commenti

  1. Alessandro

    Sarebbe bello se il sistema fosse privo di questi “nei”, queste persone che pur di non cambiare le proprie abitudini arrivano a ricorrere alla propria “furbizia” (perché di furbizia si tratta, quando vai a gettare l’immondizia per strada pensando di avere le stesse abilità mimetiche di diabolik). Ma siamo esseri umani e per giunta della chijana, quindi in questi “primi” anni di raccolta differenziata è quasi auspicabile che ci siano queste persone, perché dal cattivo esempio si può trarre un comportamento più retto.
    Segnalo inoltre due zone costantemente scambiate per isole ecologiche: i parcheggi dei supermercati Lidl di Taurianova e di Polistena dove, tra tanti altri, persino alcune guardie armate dei carabinieri hanno l’abitudine di abbandonare resti di pizza e bottiglie vuote.
    Forse con il tempo tutto questo sarà solo un brutto, nostalgico ricordo. Si spera!

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